Archivio mensile:Ottobre 2010

Gianni Barbieri a Ottobre, piovono libri

Nell’ambito della campagna nazionale Ottobre piovono libri, lanciata dal Centro per il Libro e la Lettura del Ministero per i Beni e le Attività culturali, l’Assessorato istruzione e cultura organizza, nella sala conferenze della Biblioteca regionale di Aosta, sabato 30 ottobre 2010, alle ore 18, l’incontro sulla personalità e l’opera di Gianni Barbieri, scrittore valdostano, morto di recente. All’appuntamento interverranno il giornalista Giulio Cappa, il musicista Davide Mancini e alcuni colleghi di Barbieri, del Sistema bibliotecario regionale.

«Gianni Barbieri – dice l’Assessore all’Istruzione e Cultura, Laurent Viérin – si è distinto per aver gestito per numerosi anni, con professionalità, dedizione e competenza, l’ufficio acquisti della biblioteca regionale. La sua prematura scomparsa, a causa di un male incurabile, ha lasciato sgomenti e attoniti i colleghi del Sistema bibliotecario regionale che hanno deciso, con questa iniziativa, di tributargli un doveroso omaggio, non solo professionale, ma anche nella sua veste di arguto e brillante scrittore e pubblicista».

Gianni Barbieri ha iniziato la sua carriera da bibliotecario nell’Amministrazione regionale il 1° aprile 1985, vincitore del concorso per assistente di biblioteca. Negli anni si è specializzato nel settore delle acquisizioni, di cui era divenuto responsabile nel 1996, e si è sempre distinto per le sue capacità professionali e per la sua umanità, molto apprezzate dai colleghi.
Fino alla fine, pur fortemente provato dalla sofferenza, ha continuato la sua attività lavorativa, ultimando e aggiornando la carta delle collezioni della Biblioteca regionale.
La sua verve letteraria, ironica, pungente e sottilmente melanconica, con la quale sublimava gli aspetti assurdi e banali del quotidiano, si è espressa in Figurine: racconti di ricordi inventati (1998), Mi son fatto un nome, anzi tre: aforismi, epigrammi, raccontini (2002) e Recita natalizia: versi liberi, qualche rima e alcune poesie, forse (2004).

Presentazione del libro: “Difendere la razza” di Nicoletta Poidimani

Lunedì 25 ottobre 2010, ore 18.00
Sala conferenze della Biblioteca regionale di Aosta

L’Assessorato istruzione e cultura comunica che, lunedì 25 ottobre 2010, alle ore 18, nella sala conferenze della biblioteca regionale di Aosta, la ricercatrice della Libera università popolare di Milano, Nicoletta Poidimani, presenterà il suo saggio Difendere la razza. Identità razziale e politiche sessuali nel progetto imperiale di Mussolini, pubblicato nel 2009 per l’editore Sensibili alle foglie.
Si tratta di una ricerca sulla genealogia del concetto di “razza”, sempre tra virgolette nel libro, dal Risorgimento all’Impero fascista, che dimostra come ci sia una continuità sia ideale sia nelle politiche di espansione coloniale tra i governi liberali e il Fascismo, per dare uno sbocco all’emigrazione italiana verso “un posto al sole africano”.
Il saggio delinea quindi la parabola del progetto razziale di Mussolini, analizzando da una parte le produzioni teoriche, come i periodici di regime e le numerose voci di “scienziati razzisti”, antropologi, geografi, etnologi che prestavano le loro conoscenze all’ideologia razzista imperante, e dall’altra le politiche e le leggi volte a tutelare il prestigio della razza dominante ariana e difenderla dalla promiscuità e dal meticciato, fino a determinare una sorta di apartheid nelle colonie italiane.
L’ultimo capitolo infine è dedicato al ruolo della donna. Anche le donne italiane avevano infatti una parte nel progetto imperiale fascista. La donna era considerata la portatrice del corredo biologico, mentre l’uomo del valore morale e del carattere. Quindi le donne venivano “istruite” e trasferite mediante matrimoni combinati nelle colonie dove diventavano uteri littori per la difesa della razza.
In conclusione, quello che emerge dal brillante saggio della Poidimani è che la politica razziale fascista non è assolutamente, come molti credono, frutto di una sorta di contagio da parte della vicina Germania, che nel ’33 diverrà nazista, ma ha origini antiche e italianissime che affondano nel positivismo scientista dell’Ottocento. Inoltre la politica razziale è stata uno dei pilastri sui quali si è fondata l’intera ideologia fascista, fin dai primi anni dopo la marcia su Roma.

Per ulteriori informazioni:
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