Si è concluso con successo il Festival dell’Editoria Indipendente “DeScritto”

Si è concluso lo scorso sabato, 6 novembre 2010, l’appuntamento con la prima edizione di DeScritto, il Festival dell’Editoria Indipendente, promosso dalla casa editrice “Villaggio Maori” e patrocinato dall’Assessorato alla Cultura e Grandi Eventi del Comune di Catania. Per tre giorni, la città di Catania è stata il punto di incontro di editori indipendenti, autori affermati ed emergenti, giornalisti, collettivi di scrittori, circoli e riviste letterarie. Con lo slogan “La cultura è futuro”, il festival ha dato voce alle piccole realtà editoriali, a quei piccoli e coraggiosi editori italiani indipendenti, diventando una vera e propria vetrina per parlare di letteratura e di opere che sicuramente sarebbero state ignorate per mancanza di pubblicità.

“DeScritto – spiega Salvatore La Porta, direttore editoriale di Villaggio Maori Edizioni- è stato ideato anche come una festa aperta a tutti, con spazio anche per la musica, il teatro e le altre forme d’arte. Una tre giorni per sensibilizzare la gente su quella letteratura che non si fa guidare dalle logiche di mercato, facendo conoscere dal vivo chi scrive e chi edita”.

Tra gli appuntamenti importanti che hanno caratterizzato questa edizione: il convegno dal titolo “Giornalismo e letteratura: dal reportage al corsivo. L’Arte e la Tecnica dell’Editoriale”, tenutosi presso il Coro di Notte del Monastero dei Benedettini di Catania, al quale sono intervenuti l’Assessore alla Cultura e Grandi Eventi, Marella Ferrera, l’ex Direttore del Corriere della Sera, Nino Milazzo e il giornalista del Corriere della Sera, Alessandro Cannavò; la lezione frontale sul tema “Giornalismo e letteratura: dal reportage al corsivo. Quel mostro in prima pagina”, tenuta dalla giornalista de L’Unità, Manuela Modica. Numerosi stand di editori e spazi di reading pubblici, presentazioni di libri, premi letterari, spettacoli e dibattiti con Ed. Caribou, Ed. Gruppo Albatros, Ed. Villaggio Maori, Liux Edizioni, Ed. Mesogea. Spazio anche alla performance musicale con le esibizioni dal vivo dell’Istituto musicale Delta Rho e del Duo da Barba e all’angolo ristorazione a base di cucina biologica curato da La Cucina dei Colori.

E per concludere DeScritto, sabato 6 novembre, arte e cultura, tra mostre e performance musicali. Un lungo pomeriggio iniziato con l’inaugurazione, presso la libreria Tertulia, della mostra “Città di Segni. Un viaggio fantastico attraverso la Sicilia del sud est “ di Rosa Cerruto: fra le più belle città del sud est della Sicilia, attraverso illustrazioni che evocano un mondo fantastico e onirico, ispirato a poeti e scrittori siciliani. Per continuare con l’aperitivo letterario in compagnia di Antonello Mangano, autore del libro “Gli africani salveranno l’Italia”: un viaggio tra la rivolta di Rosarno e il razzismo quotidiano, la resistenza alle mafie dei lavoratori stranieri. In un’Italia che tollera ormai troppo, il valore irriducibile di chi non accetta le regole del sopruso. E che può cambiare il Paese.

Per salutare quest’edizione di DeScritto, alla Sala Lomax, la performance culturale “Carta Bianca”: un omaggio alla scrittura, alla narrativa, alla parola, con la produzione artistica di Villaggio Maori Edizioni e Motomimetico e la direzione artistica di Giorgio Rizzo ed Emma Scialfa.

Un happening finale ispirato al famoso blocco dello scrittore, a quella terribile sensazione di non riuscire a mettere neppure una parola in fila all’altra che abbia un senso e alla pagina che resta bianca.

“Questa serata- ha spiegato Giorgio Rizzo – è stata ideata come passaggio di testimone dalla chiusura di DeScritto alle attività della Lomax, con il premio “Carta bianca” che mi è stato assegnato come artista. Ho voluto rappresentare una visione onirica di quello che può essere un momento dello scrittore. Carta bianca è l’incubo dello scrittore, il blocco delle idee che causa una sorta di delirio momentaneo”.

“Giorgio è il maestro dei suoni- conclude Emma Scialfa – e io gli ho dato semplicemente una mano a tirare fuori una drammaturgia di quello che potrebbe essere la situazione di uno scrittore che deve dare forma ai suoi pensieri. Noi chiaramente abbiamo lavorato sul suono di questi pensieri, sul suono di tutto quello che viene prodotto. Tutto quello che produce suono nello scrivere, durante la performance, appartiene ad un oggetto antico: la carta, la matita, la macchina da scrivere, il rumore del cassetto dello scrittorio di legno”.

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